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Trento, 18 giugno 2019
SICUREZZA DEI PALAZZI DI GIUSTIZIA: SI CHIEDE UN CONFRONTO
Interrogazione a risposta scritta, presentata da Lucia Coppola, consigliera provinciale di FUTURA

Correva l’anno 2017 quando l’allora Procuratore Generale della Repubblica di Trento presentò al Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica la richiesta di alcuni provvedimenti, che sono stati successivamente accettati, per “blindare” i palazzi di giustizia di Trento, Rovereto e Bolzano. Infatti per le misure di sicurezza all’esterno del palazzo decide il Commissario del Governo. Il Comitato è un organo consultivo del quale fanno parte il Questore, i Comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Del Comitato fa parte anche il sindaco che è chiamato a collaborare negli ambiti di competenza dell'ente locale per il migliore espletamento della funzione della sicurezza pubblica.

Il risultato del provvedimento fu la rimozione delle rastrelliere porta biciclette, dei cestini porta rifiuti, il montaggio di transenne al posto dei parcheggi. Tutto ciò a garanzia della sicurezza di tutte le persone che, per ragioni diverse, frequentano i palazzi di giustizia.

Inoltre per garantire la sicurezza all’interno dei palazzi di Giustizia il procuratore attivò controlli più pressanti all’accesso pubblico, specialmente nelle ore pomeridiane, stabilendo inoltre che durante le ore notturne tutte le luci del palazzo dovessero rimanere accese, sempre per motivi di sicurezza.

Se è lodevole e necessario garantire la sicurezza di tutti i frequentatori, è altrettanto vero che per esempio la decisione di togliere le rastrelliere porta bici all’esterno dei Tribunali ha portato non pochi disagi. A Trento sono molte le persone, anche dipendenti, che per lavoro debbono recarsi al Palazzo e si trovano a percorrere lunghi tratti a piedi o a ricorrere all’uso della macchina. L’unico parcheggio nelle vicinanze è quello di piazza Fiera, a pagamento. Oppure di dover attendere il passaggio di un autobus che comunque ha i suoi tempi di percorrenza visto l’intenso traffico cittadino specialmente nelle ore di punta. Si ritiene che delle rastrelliere porta biciclette, coadiuvanti all’utilizzo di questo mezzo veloce, pratico e soprattutto non inquinante, gioverà a tutti senza aumentare i rischi per la sicurezza e aiutando a snellire il traffico di una arteria stradale già di per sé intasata. Esse potrebbero essere posizionate nei giardini di fronte al Tribunale.

Altra questione che lascia perplessi è l’accensione di tutte le luci nell’orario notturno. Un esagerato consumo e spreco di energia elettrica che ci si chiede sia proprio necessario per garantire la sicurezza, anche perché presso il Tribunale di Trento e Rovereto non è mai accaduto nulla di violento da giustificare una decisione di questo genere.

Tutto ciò premesso

si interroga il presidente della Provincia per chiedere:

– se ritenga opportuno confrontarsi con il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per valutare la possibilità del ripristino delle rastrelliere per il parcheggio delle biciclette in un’area adiacente al Palazzo di Giustizia di Trento, come per esempio i giardini che sono siti di fronte allo stesso, zona comunque controllata dalle forze dell’ordine, in modo da rendere più facile ed agevole il raggiungimento del Tribunale da parte delle persone che quotidianamente convergono in quel luogo;

– se ritenga opportuno presentare la medesima istanza anche per il Palazzo di Giustizia di Rovereto;

– se ritenga possa essere utile un confronto con il Procuratore Generale della Repubblica per riconsiderare l’opportunità di tenere le luci accese durante tutta la notte nei Palazzi di Giustizia, a meno che questo non risponda a delle precauzioni irrinunciabili e in questo caso si chiede quali siano.

 

      Lucia Coppola

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